
Che pasta posso mangiare per la dieta? Quale é la pasta che ha meno calorie? Se ti stai ponendo queste domande, abbiamo una buona notizia per te: la pasta non è affatto proibita quando cerchi di perdere peso!
E questo nonostante la preoccupazione comune che la pasta fa ingrassare. Del resto tutti gli alimenti apportano calorie e nutrienti all’organismo, quello che è necessario è conoscere in modo approfondimento l’argomento non limitandosi a dire che la pasta fa ingrassare.
Esiste una pasta dietetica? Come vedremo nel corso di questo approfondimento sono a disposizione tipologie di pasta con meno calorie ed altre tipologie di pasta con pochi carboidrati. L’importante è conoscere quali sono le scelte a disposizione sul mercato per capire che pasta mangiare quando si è a dieta.
Contrariamente a quanto molti pensano, la pasta è un alimento semplice che può essere consumato anche da chi ha necessità di perdere peso senza sensi di colpa. Tuttavia, è importante fare le scelte giuste. Una porzione di pasta (80g) con un cucchiaio d'olio (10g) e un po' di formaggio (10g) apporta circa 415 kcal, quindi bisogna prestare attenzione alle quantità e ai condimenti. Gli esperti consigliano di non superare mediamente gli 80 grammi a pasto e di mangiare pasta al massimo 3 volte la settimana se sei a dieta.
Esistono inoltre numerose alternative alla pasta tradizionale che possono aiutarti nel tuo percorso di dimagrimento. Ad esempio, la pasta integrale, pur avendo un contenuto calorico simile a quella bianca (342-348 kcal per 100g), ha il vantaggio di essere più saziante e ricca di antiossidanti. La pasta di legumi, invece, è un'ottima scelta per chi cerca un tipo di pasta altamente proteica, mentre la pasta di soia offre un'azione anti-colesterolo.
Un altro aspetto da considerare è la cottura: quella al dente è ideale perché conferisce alla pasta un indice glicemico più basso, aumenta il senso di sazietà e conserva meglio le proprietà nutrizionali. In questo articolo, scoprirai 15 tipi di pasta perfetti per la tua dieta, con tutte le informazioni necessarie per fare scelte consapevoli senza rinunciare al piacere della buona tavola.
Se, in definitiva, vi state chiedendo cosa mangiare al posto della pasta prima di demonizzare e mettere al bando questo alimenti vediamo quali sono le scelte disponibili sul mercato per sostituire la pasta tradizionale ed evitare un bel pranzo senza pasta, anche se in regime di dieta e quindi ipocalorico.
Pasta integrale
La pasta integrale rappresenta una delle migliori alternative alla pasta tradizionale per chi segue una dieta. Questo alimento viene prodotto utilizzando l'intero chicco di grano, compresi crusca, germe ed endosperma, preservando così tutti i nutrienti naturalmente presenti. Il rapporto pasta integrale calorie vedremo che spinge per questa soluzione ma non è l’unico vantaggio. Rispondiamo in modo approfondito al quesito frequente se la pasta integrale fa dimagrire oppure no.
Valori nutrizionali della pasta integrale
Dal punto di vista nutrizionale, la pasta integrale contiene circa 330-350 kcal per 100g, un valore leggermente inferiore rispetto alla pasta di semola raffinata (350-360 kcal). La differenza principale si nota nel contenuto di fibre: circa 8g per 100g di prodotto, quasi quattro volte superiore alla pasta bianca. Per quanto riguarda gli altri nutrienti, 100g di pasta integrale forniscono circa 14g di proteine, 1,8g di grassi e 66g di carboidrati. È inoltre ricca di vitamine (specialmente del gruppo B e vitamina E) e minerali essenziali come ferro, magnesio, zinco e selenio.
Benefici per la dieta
La pasta integrale offre numerosi vantaggi per chi è a dieta. Innanzitutto, l'elevato contenuto di fibre favorisce il senso di sazietà, permettendo di raggiungere una sensazione di pienezza anche con porzioni ridotte (circa 60g). Inoltre, presenta un basso indice glicemico, evitando i picchi insulinici che favoriscono l'accumulo di grasso, soprattutto nella parte superiore del corpo.
Le fibre presenti migliorano anche la digestione e il funzionamento dell'intestino, contribuendo al benessere generale dell'organismo. La pasta integrale agisce positivamente sul controllo del peso corporeo, riducendo l'assorbimento di grassi e colesterolo.
Controindicazioni della pasta integrale
Nonostante i numerosi benefici, occorre considerare alcune controindicazioni. La pasta integrale contiene glutine, rendendola inadatta per chi soffre di celiachia. Contiene inoltre acido fitico, una sostanza che può ridurre l'assorbimento di calcio e ferro. Pertanto, non è consigliabile consumarla quotidianamente.
Un'altra potenziale controindicazione riguarda persone con problemi gastrointestinali come reflusso, gastrite, colon irritabile o diverticolosi, per le quali l'eccesso di fibre potrebbe risultare irritante.
Consigli di consumo della pasta integrale
Per ottenere i massimi benefici dalla pasta integrale:
Limitate il consumo a 2-3 volte a settimana con porzioni di 60-80g
Preferite condimenti semplici a base di verdure, che contribuiscono a limitare ulteriormente l'indice glicemico
Masticate accuratamente per favorire la digestione e il senso di sazietà
Bevete molta acqua quando consumate alimenti ricchi di fibre
Verificate che sulla confezione sia riportata la dicitura "farina di grano tenero integrale" o "farina di frumento integrale"
La pasta integrale richiede tempi di cottura più lunghi rispetto alla pasta tradizionale, soprattutto se l'acqua è ricca di calcio.
Pasta di farro
Il farro, un antico cereale coltivato sin dal 5000 a.C., rappresenta un'ottima alternativa al grano comune per chi cerca una pasta adatta alla dieta. La pasta di farro si distingue per il suo caratteristico sapore che ricorda la nocciola e per le sue proprietà nutrizionali superiori.
Valori nutrizionali della pasta di farro
La pasta di farro contiene mediamente 340-360 kcal per 100g, valori simili alla pasta tradizionale ma con un profilo nutrizionale decisamente più ricco. Si caratterizza per:
Alto contenuto proteico: 12-14g per 100g, superiore rispetto alla pasta di grano comune
Buon apporto di fibra: circa 6-13g per 100g
Basso contenuto di grassi: 1,6-3g per 100g
Ricchezza di minerali come fosforo, magnesio e potassio
Presenza di vitamine del gruppo A, B2 e B3
Inoltre, la versione integrale di questa pasta presenta valori nutrizionali ancora più interessanti, con un maggiore contenuto di fibre, vitamine e minerali.
Benefici per la dieta
La pasta di farro offre numerosi vantaggi per chi segue un regime alimentare controllato. Innanzitutto, grazie all'alto contenuto di fibre, favorisce un immediato senso di sazietà, aiutando a controllare la fame.
Un altro punto di forza è il suo basso indice glicemico, particolarmente nella varietà monococco, che evita picchi glicemici dopo i pasti e risulta adatta anche per chi soffre di diabete.
La pasta di farro è inoltre altamente digeribile e povera di grassi, rendendola ideale per chi segue diete ipocaloriche. Il contenuto di niacina (vitamina B3) contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo, mentre il selenio le conferisce importanti proprietà antiossidanti.
Controindicazioni della pasta di farro
Nonostante i numerosi benefici, la pasta di farro presenta alcune controindicazioni. Contiene glutine[93], sebbene in forma più digeribile rispetto al grano comune, risultando quindi inadatta per chi soffre di celiachia.
Un'altra potenziale controindicazione riguarda persone con problemi intestinali, come la colite cronica[93], poiché l'elevato contenuto di fibre può avere un effetto lassativo. Il farro contiene inoltre una piccola quantità di acido fitico che può interferire con l'assorbimento di alcuni minerali.
Consigli di consumo della pasta di farro
Per ottenere i massimi benefici:
Preferite la versione integrale per un maggiore apporto di nutrienti
I tempi di cottura sono generalmente più brevi rispetto alla pasta tradizionale: 4-5 minuti contro 10-12[74]
Si abbina perfettamente a condimenti a base di verdure o pesce
Ideale anche per insalate fredde, specialmente nelle ricette estive
Può essere una valida alternativa per variare la propria dieta
Pasta di kamut
La pasta di kamut, derivata dall'antico grano khorasan, sta guadagnando popolarità tra chi cerca alternative nutrizionalmente ricche alla pasta tradizionale. Questo cereale, pur essendo un tipo di frumento, vanta caratteristiche uniche che lo rendono interessante per i regimi alimentari controllati.
Valori nutrizionali della pasta di kamut
Dal punto di vista energetico, la pasta di kamut contiene mediamente 345-358 kcal per 100g, risultando leggermente più calorica della pasta comune. Si distingue per:
Un contenuto proteico elevato: 13-15g per 100g, circa il 40% in più rispetto al grano tradizionale
Carboidrati: 67-72g per 100g
Grassi: 1,2-1,5g per 100g[111]
Fibre: 3-10,8g per 100g
Inoltre, questa pasta è particolarmente ricca di selenio, zinco e magnesio, oltre a contenere notevoli quantità di vitamine del gruppo B e vitamina E, quest'ultima presente in quantità molto superiore rispetto al frumento comune[132].
Benefici per la dieta
La pasta di kamut offre numerosi vantaggi per chi segue un regime alimentare controllato. Innanzitutto, grazie al suo alto contenuto proteico, fornisce energia a lungo termine con un lento rilascio di zuccheri nel sangue.
Studi hanno dimostrato che il consumo di prodotti a base di kamut può contribuire alla riduzione di fattori di rischio metabolico come colesterolo totale (-4%) e LDL (-7,8%). Possiede inoltre significative proprietà antiossidanti e antinfiammatorie[132], che possono aiutare a contrastare i radicali liberi.
Pasta di kamut fa ingrassare?
Nonostante il suo valore calorico leggermente superiore alla pasta tradizionale, la pasta di kamut non fa necessariamente ingrassare se consumata nelle giuste porzioni. È un alimento energetico ma con un indice glicemico inferiore rispetto alla pasta comune.
Tuttavia, contiene glutine e carboidrati, quindi non è particolarmente indicata per celiaci e diabetici. La porzione consigliata è di circa 80g di prodotto secco (circa 270 kcal), simile alla pasta tradizionale.
Consigli di consumo della pasta di kamut
Per ottenere i massimi benefici:
Introducetela come alternativa alla pasta tradizionale 2-3 volte a settimana
Preferite condimenti leggeri a base di verdure o pesce
È particolarmente adatta per ricette dietetiche ricche di fibre, spesso in versione vegetariana o vegana
Nonostante il suo sapore leggermente dolce, si presta bene anche a ricette salate
Può essere troppo fine per alcuni tipi di pasta, in quanto il chicco tende a sfarinarsi
Pasta di legumi
Tra le alternative alla pasta tradizionale, quella di legumi si distingue per le sue particolari proprietà nutrizionali. Sfatiamo, però, il mito che si tratti di una pasta senza carboidrati. Realizzata con farina di ceci, lenticchie rosse, piselli o fagioli, rappresenta un'opzione interessante per chi desidera seguire un regime alimentare controllato senza rinunciare alla pasta.
Valori nutrizionali della pasta di legumi
La pasta di legumi presenta un profilo nutrizionale significativamente diverso rispetto alla pasta tradizionale:
Proteine: 20-25g per 100g, quasi il doppio rispetto ai 12,5g della pasta tradizionale
Carboidrati: 45-50g per 100g, notevolmente inferiori rispetto ai 70-75g della pasta classica
Fibre: mediamente 7-11g per 100g
Calorie: 330-370 kcal per 100g, simili alla pasta tradizionale
Inoltre, questo tipo di pasta è ricco di minerali essenziali come ferro, potassio, fosforo, calcio, magnesio e zinco. È completamente priva di glutine, lattosio e istamina.
Benefici per la dieta
La pasta di legumi offre numerosi vantaggi per chi segue una dieta controllata. Innanzitutto, ha un basso indice glicemico, che aiuta a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue, risultando particolarmente adatta per chi soffre di diabete.
L'elevato contenuto di fibre favorisce la sensazione di sazietà, contribuendo al controllo del peso. Queste fibre, prevalentemente di tipo solubile, formano un gel nell'intestino che migliora il transito intestinale e riduce l'assorbimento di zuccheri, acidi grassi e colesterolo.
È inoltre un'ottima scelta per vegani, vegetariani e celiaci, grazie all'assenza di glutine e all'elevato contenuto proteico vegetale.
Pasta con poche calorie
Sebbene dal punto di vista calorico la pasta di legumi non si discosti molto dalla pasta tradizionale (330-370 kcal/100g), viene considerata "pasta con poche calorie" per la sua composizione nutrizionale. La sua ricchezza in proteine e fibre, combinata con un minor contenuto di carboidrati, la rende un'opzione eccellente per variare la dieta aumentando l'apporto proteico.
Consigli di consumo della pasta di legumi
Per ottenere i massimi benefici:
Rispettate i tempi di cottura indicati sulla confezione, generalmente 6-10 minuti
Una porzione ideale è di 60-80g, considerando il suo potere saziante
Abbinate la pasta di legumi a verdure di stagione o altri legumi
Perfetta con tutti i tipi di pesto e con salse a base di noci, radicchio o funghi
Evitate di lasciarla raffreddare senza condimento, poiché tende a seccarsi rapidamente
Tuttavia, alcune persone potrebbero avere difficoltà a digerire i legumi. In questi casi, è consigliabile consultare un medico prima di introdurla nella propria dieta.
Pasta di grano saraceno
Lo pseudocereale grano saraceno, appartenente alla famiglia delle Poligonacee, rappresenta una delle alternative più interessanti alla pasta tradizionale per chi segue una dieta controllata. La pasta prodotta con questa farina si distingue per il suo gusto intenso e la sua naturale assenza di glutine.
Valori nutrizionali della pasta di grano saraceno
La pasta di grano saraceno ha un apporto calorico di circa 347 kcal per 100g, paragonabile alla pasta tradizionale. Il suo profilo nutrizionale comprende:
Carboidrati: 63-67g per 100g
Proteine: 11-14g per 100g, con un alto valore biologico grazie alla presenza di tutti gli amminoacidi essenziali
Grassi: 2,9-3,5g per 100g, principalmente insaturi
Fibre: 4,5-5,3g per 100g
Inoltre, è particolarmente ricca di minerali come magnesio (173mg), manganese (1,4mg), potassio (450mg), fosforo, ferro e zinco. Contiene anche vitamine del gruppo B, E, A e J.
Benefici per la dieta
La pasta di grano saraceno è naturalmente priva di glutine, risultando ideale per chi soffre di celiachia o intolleranza al glutine. Il suo basso indice glicemico (40) la rende adatta anche per chi soffre di diabete, aiutando a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.
Il suo contenuto di rutina e quercetina, potenti antiossidanti, contribuisce a rallentare l'invecchiamento cellulare e a migliorare la salute cardiovascolare. La presenza di fibre favorisce il senso di sazietà e supporta il benessere intestinale.
Controindicazioni della pasta di grano saraceno
Sebbene rara, l'allergia al grano saraceno esiste e può causare reazioni gravi, incluso shock anafilattico. Le persone con problemi renali dovrebbero limitarne il consumo a causa dell'alto contenuto di potassio.
L'elevato contenuto di fibre può causare gonfiore e gas in alcuni soggetti. Contiene inoltre acido ossalico, che potrebbe contribuire alla formazione di calcoli renali in persone predisposte. Infine, è sconsigliato a chi segue terapie anticoagulanti.
Consigli di consumo della pasta di grano saraceno
Per ottenere i massimi benefici:
Rispettate i tempi di cottura, generalmente brevi (10-20 minuti)
Condite con sughi saporiti che si legano bene alla sua porosità caratteristica
Risulta versatile tanto in piatti caldi quanto in insalate fredde
Si abbina particolarmente bene con verdure, funghi e legumi
Ideale anche per preparazioni asiatiche come i soba giapponesi
La pasta di grano saraceno rappresenta pertanto un'ottima scelta per variare la dieta, apportando nutrienti essenziali e benefici per la salute.
Pasta di riso
Originaria delle tradizioni culinarie orientali, la pasta di riso è diventata una preziosa alternativa per chi cerca opzioni dietetiche diverse dalla pasta tradizionale. Leggera e versatile, si è affermata come scelta privilegiata per chi deve seguire diete specifiche o desidera variare il proprio regime alimentare.
Valori nutrizionali della pasta di riso
La pasta di riso ha un apporto energetico di 364 kcal per 100g, leggermente più basso rispetto alla pasta di semola tradizionale (353 kcal). Il suo profilo nutrizionale include 83,2g di carboidrati, 3,4g di proteine e 0,6g di grassi, con una presenza di fibre di circa 1,6g per 100g. È particolarmente ricca di sali minerali essenziali come fosforo (153mg), manganese (0,5mg) e contiene vitamine idrosolubili del gruppo B, in particolare tiamina e niacina. La pasta di riso è naturalmente priva di colesterolo e contiene pochissimo sodio.
Benefici per la dieta
Questa pasta offre numerosi vantaggi per chi segue un regime alimentare controllato. Innanzitutto, non contiene glutine, rendendola ideale per chi soffre di celiachia o intolleranza al frumento. Inoltre, il riso assorbe più acqua rispetto al grano, garantendo un maggior senso di sazietà con porzioni ridotte.
La pasta di riso è particolarmente digeribile, risultando benefica per chi soffre di disturbi digestivi o problemi di stomaco. Non contiene lattosio né proteine del grano, quindi è adatta anche per chi ha altre intolleranze alimentari. La sua leggerezza la rende perfetta per diete a basso contenuto calorico.
Controindicazioni della pasta di riso
Nonostante i numerosi benefici, presenta alcune controindicazioni. Ha un indice glicemico più alto rispetto alla pasta tradizionale, risultando meno indicata per chi soffre di diabete. Consumata in quantità eccessive, può avere effetti astringenti, quindi è sconsigliata a chi soffre di stitichezza.
Consigli di consumo della pasta di riso
Per ottenere i massimi benefici:
La porzione ideale è di 80g a secco (circa 290 kcal)
Rispettate i tempi di cottura indicati, generalmente brevi per evitare che diventi troppo acquosa
Servite immediatamente dopo la cottura o condite con un filo d'olio per evitare che si attacchi
Si abbina particolarmente bene con sughi leggeri a base di verdure, pesce o frutti di mare
Ideale anche per preparazioni asiatiche e insalate fredde
Facilmente reperibile nei negozi di alimentazione biologica, etnici, nelle parafarmacie e nei supermercati ben forniti, la pasta di riso rappresenta una valida alternativa per variare la propria alimentazione senza rinunciare al gusto.
Pasta di soia
Gli spaghetti di soia, particolarmente diffusi nella cucina orientale, rappresentano un'alternativa interessante da considerare per chi cerca varianti alla pasta tradizionale. Questi sottili filamenti traslucidi si distinguono per la loro consistenza elastica e la capacità di assorbire i sapori dei condimenti.
Valori nutrizionali della pasta di soia
La pasta di soia presenta un profilo nutrizionale particolare che varia significativamente in base al processo produttivo. Gli spaghetti di soia tradizionali contengono circa 330-349 kcal per 100g. Tuttavia, è importante notare che, a differenza di quanto si possa pensare, non sono prodotti con il seme intero della soia, ma principalmente con l'amido estratto, il che modifica sostanzialmente il loro valore nutritivo.
Per 100g di prodotto troviamo:
Carboidrati: 82-85g
Proteine: 0,1-0,4g [282]
Grassi: 0,1g [282]
Fibre: 0,4-3,9g [282]
Questa composizione li rende diversi dagli altri derivati della soia, risultando più simili a pasta di tipo amidaceo.
Benefici per la dieta
Nonostante il basso contenuto proteico, la pasta di soia offre alcuni vantaggi interessanti. Innanzitutto, non contiene glutine, rendendola adatta ai celiaci. Inoltre, grazie al suo contenuto di isoflavonoidi, può avere un'azione anti-colesterolo.
Un altro punto a favore è il basso indice glicemico, che evita picchi insulinici e risulta particolarmente indicato per i diabetici. Il suo potere saziante è notevole: aumenta considerevolmente di volume durante la cottura grazie all'amido presente, contribuendo a creare un maggiore senso di sazietà con porzioni ridotte.
Controindicazioni della pasta di soia
La pasta di soia, sebbene utile in alcuni contesti, presenta alcune controindicazioni. Un consumo eccessivo di soia può rendere difficile l'assorbimento di micronutrienti come lo zinco. Inoltre, gli isoflavoni in essa contenuti, benché presenti in quantità limitata negli spaghetti di soia, possono interferire con la funzione tiroidea in soggetti predisposti.
È sconsigliata in gravidanza poiché i fitoestrogeni possono alterare lo sviluppo delle ghiandole endocrine del feto. Inoltre, è controindicata per chi soffre di allergia alla soia.
Consigli di consumo della pasta di soia
Per ottenere i massimi benefici:
La porzione ideale è di 50-60g, considerando il loro notevole aumento di volume in cottura
Necessitano di tempi di cottura brevi: circa 2 minuti in acqua bollente
Possono essere anche messi in ammollo in acqua fredda per qualche ora
Perfetti per zuppe, saltati in padella o wok con verdure e proteine magre
Si abbinano bene a condimenti leggeri e spezie come curcuma o curry
È consigliabile alternarli con altri tipi di pasta per garantire una dieta variata e completa.
Pasta di mais
La pasta di mais, prodotta con farina di mais giallo, si sta affermando come una delle alternative più apprezzate alla pasta tradizionale. Oltre ad essere naturalmente priva di glutine, è particolarmente indicata per chi cerca un'opzione leggera che non comprometta il gusto.
Valori nutrizionali della pasta di mais
Dal punto di vista nutrizionale, 100g di pasta di mais forniscono circa 357 calorie, con una composizione che comprende 79,26g di carboidrati (89,4%), 7,46g di proteine (5,7%) e 2,08g di grassi (4,9%). Si distingue per l'elevato contenuto di fibre alimentari che raggiunge i 11g per 100g, notevolmente superiore rispetto alla pasta tradizionale. Contiene inoltre minerali essenziali come il potassio (294mg) e non contiene colesterolo.
Benefici per la dieta
Nonostante non sia particolarmente ipocalorica, la pasta di mais offre diversi vantaggi per chi segue un regime alimentare controllato. Innanzitutto, è più leggera e facilmente digeribile rispetto alla pasta di grano duro. Questa caratteristica è dovuta alla presenza di amido che agisce sulla diminuzione dei livelli di glicemia.
Inoltre:
È ricca di acido folico, particolarmente importante in gravidanza
Contiene ferro, vitamina B1 e aminoacidi essenziali
Aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo HDL
Contribuisce a regolare l'attività tiroidea
Pasta senza glutine
Essendo naturalmente priva di glutine, la pasta di mais rappresenta un'opzione sicura per chi soffre di celiachia. Questo ne fa un alimento adatto non solo per chi è intollerante, ma anche per chiunque desideri variare la propria alimentazione e non sovraccaricare l'intestino. Tuttavia, è importante verificare sempre che sia prodotta in stabilimenti certificati per evitare contaminazioni.
Consigli di consumo della pasta di mais
Per ottenere i massimi benefici:
Rispettate i tempi di cottura indicati sulla confezione, generalmente compresi tra 6-10 minuti
Poiché ha un alto indice glicemico, è consigliabile ridurre le porzioni e aumentare le verdure
Si abbina perfettamente a condimenti leggeri a base di verdure
È sconsigliata a chi soffre di resistenza insulinica o diabete di tipo 2
Pasta di avena
L'avena, cereale dalle eccellenti proprietà nutrizionali, è alla base di una pasta sempre più apprezzata da chi segue regimi alimentari controllati. Leggera e versatile, la pasta di avena offre un'alternativa interessante per variare la propria alimentazione senza rinunciare al gusto.
Valori nutrizionali della pasta di avena
La pasta di avena presenta valori energetici simili alla pasta tradizionale, con circa 361-381 kcal per 100g. Il suo profilo nutrizionale è particolarmente ricco: contiene 11-12g di proteine, 61-70g di carboidrati e un contenuto di grassi compreso tra 4,4 e 8g. Spicca per l'elevato apporto di fibre alimentari, che varia dai 5,4 ai 9g per 100g. Inoltre, è una fonte significativa di fosforo (523mg), magnesio (177mg), manganese (4,9mg) e ferro (4,7mg).
Benefici per la dieta
Nonostante non sia particolarmente ipocalorica, la pasta di avena offre vantaggi considerevoli per chi segue un regime alimentare controllato. È ricca di fibre solubili che promuovono il senso di sazietà, aiutando a controllare l'appetito. Presenta un basso indice glicemico che favorisce un rilascio graduale degli zuccheri nel sangue, risultando adatta anche ai diabetici.
La pasta di avena contribuisce alla riduzione del colesterolo LDL e fornisce energia a lungo termine. L'alto contenuto proteico (12-15%) la rende particolarmente indicata per i regimi alimentari vegetariani o vegani.
Controindicazioni della pasta di avena
Sebbene nutriente, non è adatta a tutti. Le persone con celiachia dovrebbero prestare particolare attenzione: benché l'avena geneticamente non contenga glutine, è difficile garantire l'assenza di contaminazioni durante la lavorazione. Chi soffre di allergia all'avena o di intolleranza alle sue proteine deve evitarla completamente.
È sconsigliata anche a chi soffre di anemia sideropenica, poiché può interferire con l'assorbimento del ferro, e a persone con patologie intestinali come enterocolite, morbo di Crohn o diverticolite.
Consigli di consumo della pasta di avena
Per ottenere i massimi benefici:
Rispettate i tempi di cottura indicati sulla confezione, generalmente tra i 2-4 minuti
Perfetta con condimenti a base di verdure o in insalate fredde
Considerate la porzione ideale di circa 80g di prodotto secco
Può essere alternata agli altri tipi di pasta per garantire una dieta variata
In commercio esistono diverse varietà, come la pasta di avena integrale biologica, che garantisce un profilo nutrizionale ancora più ricco di fibre e micronutrienti.
Pasta di orzo
La pasta di orzo, prodotta con questo antico cereale ricco di proprietà nutritive, rappresenta un'eccellente alternativa per chi cerca di variare la propria alimentazione durante una dieta. Con il suo sapore delicato e la versatilità in cucina, può diventare un prezioso alleato nel vostro regime alimentare.
Valori nutrizionali della pasta di orzo
La pasta di orzo fornisce circa 346-354 kcal per 100g di prodotto secco, una quantità simile alla pasta tradizionale. Tuttavia, una volta cotta, le calorie scendono a circa 118 kcal per 100g. È composta principalmente da carboidrati (circa 70%), proteine (9-13g per 100g)[403] e una modesta quantità di grassi (1,3-1,5g per 100g). Spicca il contenuto di fibre, che raggiunge i 9-17g per 100g[403], notevolmente superiore rispetto alla pasta comune.
È inoltre ricca di minerali essenziali come fosforo (189-264mg), potassio (120-452mg), magnesio (79-133mg) e contiene importanti vitamine del gruppo B e vitamina E.
Benefici per la dieta
La pasta di orzo presenta un basso indice glicemico, caratteristica che la rende particolarmente adatta per chi deve controllare la glicemia o il peso corporeo. Inoltre, grazie ai betaglucani, polisaccaridi tipici dei cereali integrali, contribuisce alla riduzione del colesterolo cattivo[423].
L'elevato contenuto di fibre favorisce il senso di sazietà e migliora la digestione, aiutando a controllare l'appetito. Agisce inoltre come antinfiammatorio ed emolliente per l'apparato gastrointestinale, alleviando fastidi e migliorando la regolarità intestinale.
Controindicazioni della pasta di orzo
Poiché contiene glutine, la pasta di orzo è controindicata per chi soffre di celiachia o intolleranza al glutine[403]. Un consumo eccessivo potrebbe provocare meteorismo in soggetti predisposti, a causa della presenza di fruttani, carboidrati a catena corta che fermentano nell'intestino.
Consigli di consumo della pasta di orzo
La porzione ideale è di circa 80-85g al giorno, alternandola con altri tipi di cereali. Si accompagna perfettamente con verdure di stagione e può essere utilizzata per preparare zuppe, minestre o insalate fredde. I tempi di cottura sono generalmente brevi, e la sua consistenza la rende ideale anche per preparazioni risottate.
Pasta di semola integrale
La pasta di semola integrale deriva da un processo produttivo che preserva tutte le componenti del chicco di grano duro, incluse le parti cruscali più nobili. Questa caratteristica la rende particolarmente interessante per chi cerca alternative più nutrienti alla pasta tradizionale durante un regime alimentare controllato.
Valori nutrizionali della pasta di semola integrale
Dal punto di vista energetico, la pasta di semola integrale contiene circa 348-353 kcal per 100g, un valore leggermente inferiore rispetto alla pasta normale. Il suo profilo nutrizionale comprende circa 65g di carboidrati, 15g di proteine e 2g di grassi. Si distingue particolarmente per l'elevato contenuto di fibre alimentari (8g per 100g), tre volte superiore rispetto alla pasta tradizionale. Contiene inoltre importanti minerali come ferro, magnesio, potassio e fosforo, oltre a vitamine del gruppo B.
Benefici per la dieta
La pasta di semola integrale offre numerosi vantaggi per chi segue una dieta controllata. Innanzitutto presenta un basso indice glicemico, favorendo livelli costanti di zucchero nel sangue e prevenendo picchi insulinici. Questo la rende particolarmente adatta per chi soffre di diabete.
Inoltre, il maggior contenuto di fibre contribuisce a un prolungato senso di sazietà, facilitando il controllo delle porzioni. Le fibre favoriscono anche la regolarità intestinale e riducono l'assorbimento di grassi e colesterolo.
Differenze con la pasta normale
Rispetto alla pasta tradizionale, quella di semola integrale conserva tutte le parti del chicco (crusca, germe ed endosperma). Questa differenza si traduce in un contenuto proteico superiore (15g vs 11g) e una quantità di fibre notevolmente maggiore (8g vs 2,7g). Nonostante le calorie siano simili, la pasta integrale ha un indice glicemico inferiore.
Al contrario della pasta bianca, quella integrale si caratterizza per un colore più scuro e un sapore più intenso, con note leggermente amarognole. Richiede tempi di cottura più lunghi, specialmente in acqua ricca di calcio.
Consigli di consumo della pasta di semola integrale
Per ottenere i massimi benefici:
Limitate il consumo a 2-3 volte a settimana per evitare l'eccessiva assunzione di acido fitico
La porzione ideale è di 80g per un pasto equilibrato
Si abbina perfettamente a condimenti leggeri a base di verdure
Rispettate i tempi di cottura più lunghi rispetto alla pasta tradizionale
Pasta fresca
Realizzata con un impasto fresco che non subisce essiccazione, la pasta fresca costituisce un'alternativa interessante alla pasta secca convenzionale. Con la sua consistenza morbida e la capacità di assorbire i sapori, merita considerazione anche nei regimi alimentari controllati.
Valori nutrizionali della pasta fresca
La pasta fresca contiene circa 288 calorie per 100g di prodotto, un valore inferiore rispetto alla pasta secca che ne apporta circa 350. Il suo profilo nutrizionale comprende 54,73g di carboidrati (77,8%), 11,31g di proteine (15,5%) e 2,3g di grassi (6,7%). Contiene inoltre potassio (179mg) e una modesta quantità di colesterolo (73mg).
La pasta fresca apporta 270 chilocalorie ogni cento grammi circa, contro le 350 di quella secca pesate a crudo. Dopo la cottura, i 100 grammi di pasta cruda diventano 215g per quella secca e soltanto 165g per la pasta fresca. Se all'impasto vengono aggiunte uova, aumenta il contenuto di proteine e grassi, incrementando leggermente l'apporto calorico.
Effetti sulla glicemia
La pasta fresca, preparata a dovere e condita adeguatamente, può rappresentare una scelta intelligente per chi deve monitorare la glicemia. Per ridurre l'impatto glicemico, è consigliabile cuocerla al dente, poiché le cotture prolungate rendono gli amidi maggiormente assimilabili.
Un aspetto interessante è che il raffreddamento in frigorifero rende gli amidi meno assimilabili, aspetto da considerare per preparazioni fredde. Inoltre, condirla con olio extravergine d'oliva e verdure riduce ulteriormente l'indice glicemico del piatto.
Consigli per il consumo a dieta
Nonostante i tabù, la pasta non è da eliminare completamente durante una dieta. La pasta fresca, essendo più "pesante" per l'elevata umidità (oltre il 30%), ha una densità calorica inferiore alla pasta secca. Quindi, a parità di calorie, potete consumarne una quantità maggiore (circa 20-30% in più).
Tuttavia, considerate che il volume finale è inferiore, risultando meno saziante. Per chi segue un regime alimentare finalizzato alla perdita di peso, è consigliabile abbinarla a condimenti leggeri a base di verdure.
Fondamentale prestare attenzione alla conservazione: essendo un prodotto pastorizzato, va conservata in frigorifero a temperatura tra i 2 e i 4 gradi, per non più di due o tre giorni.
Pasta secca
La pasta secca tradizionale, ottenuta dall'impasto di semola di grano duro e acqua seguito da un processo di essiccazione, rappresenta l'alimento base della dieta mediterranea. Questo tipo di pasta possiede caratteristiche uniche che la rendono un'opzione valida anche per chi segue un regime alimentare controllato.
Valori nutrizionali della pasta secca
La pasta secca fornisce circa 353 kcal per 100g di prodotto crudo. Il suo profilo nutrizionale include 11g di proteine, 1,4g di lipidi e 79g di carboidrati, principalmente sotto forma di amido. Contiene una modesta quantità di fibre (2,7g) e minerali essenziali come sodio (4mg), potassio (192mg), ferro (1,4mg), calcio (22mg) e fosforo (189mg). Inoltre, fornisce vitamine del gruppo B, in particolare vitamina B1 (0,1mg), vitamina B2 (0,2mg) e vitamina B3 (2,5mg).
Benefici per la dieta
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la pasta secca può essere inclusa in un regime dietetico controllato. È ideale per chi fa attività fisica grazie alla sua capacità di fornire energia a lento rilascio. Inoltre, si distingue per la sua digeribilità dovuta ai componenti che la costituiscono.
Dopo l'essiccazione, la pasta secca raggiunge un tasso di umidità inferiore al 12,5%, rendendola resistente a muffe e batteri. Quando cotta, assorbe acqua aumentando di volume: 100g di pasta secca diventeranno circa 215g dopo la cottura, contribuendo al senso di sazietà.
Consigli di consumo della pasta secca
Per includere la pasta secca in una dieta bilanciata:
Limitate la porzione a 60-80g per le donne e 80-100g per gli uomini
Preferite il consumo a pranzo, momento ideale per fornire energia per il pomeriggio
Scegliete formati lunghi come gli spaghetti che, avendo una superficie esposta maggiore, assorbono più acqua e risultano più sazianti
Il condimento ideale è l'olio extravergine d'oliva con verdure di stagione, che aumenta il volume del piatto e la sazietà
Mantenete la cottura al dente per ridurre l'indice glicemico
I glucidi presenti nella pasta sono fondamentali: rappresentano l'energia che utilizziamo per pensare e per ogni movimento quotidiano.
Pasta per diabetici
Per chi soffre di diabete, esistono oggi formule specifiche di pasta appositamente create per mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. La pasta per diabetici non è un alimento da eliminare dalla dieta, ma da consumare correttamente.
Caratteristiche della pasta per diabetici
La pasta per diabetici si differenzia da quella tradizionale principalmente per il minor indice glicemico e per un maggior quantitativo di fibre. Viene spesso addizionata di inulina, una fibra alimentare solubile naturalmente presente in diversi tipi di frutta e verdura. Questa fibra speciale aiuta a tenere sotto controllo la glicemia, impedendo i picchi sia verso l'alto che verso il basso grazie al rilascio lento del glucosio. Nel gusto, non ha nulla da invidiare alla pasta tradizionale e può essere cucinata in tutti i modi.
Benefici per la dieta
Contrariamente a quanto si pensa comunemente, la pasta non va eliminata dall'alimentazione di chi ha il diabete. Il vantaggio principale della pasta per diabetici è il suo impatto controllato sulla glicemia. Infatti, grazie alle fibre solubili, si ottiene un effetto di moderazione glicemica. Inoltre, le fibre presenti formano all'interno dello stomaco una sorta di gel che, insieme ai grassi buoni dell'olio, rallentano l'assorbimento degli zuccheri.
La pasta addizionata con ulteriore fibra contribuisce a:
Ridurre l'impatto glicemico
Nutrire la microflora intestinale grazie alle proprietà prebiotiche
Controllare il peso corporeo
Consigli di consumo della pasta per diabetici
La pasta può essere consumata quotidianamente nelle giuste quantità adatte ai fabbisogni personali. Tuttavia, è fondamentale seguire alcuni accorgimenti. Innanzitutto, è preferibile cuocerla rigorosamente al dente per non rendere gli amidi maggiormente assimilabili. Il raffreddamento del piatto prima del consumo porta a una lieve riduzione dell'indice glicemico.
È consigliabile accompagnare sempre la pasta con verdure cotte o crude prima di ogni pasto o condire il primo piatto con verdure di stagione. Inoltre, è meglio non consumare nello stesso pasto altri alimenti ricchi di carboidrati come pane, patate o dolci per evitare un eccessivo innalzamento della glicemia.
Un metodo di cottura interessante è quello "risottato": aggiungere circa 3 mestoli d'acqua ogni 100g di pasta e lasciar cuocere in padella fino al completo assorbimento. In questo modo le fibre non si disperdono e l'impatto glicemico si riduce ulteriormente.
Pasta ipocalorica
Negli ultimi anni, il mercato alimentare ha introdotto numerose alternative alla pasta tradizionale specificamente progettate per chi segue regimi alimentari ipocalorici. ossia una vera e propria pasta dietetica. Queste innovative opzioni permettono di gustare un piatto di pasta senza compromettere gli obiettivi di una dieta controllata.
Che cos'è la pasta ipocalorica
Qual’è la pasta che ha meno calorie? Abbiamo la riposta. La pasta ipocalorica è una categoria di prodotti appositamente formulati per contenere meno calorie rispetto alla pasta tradizionale. Tra queste opzioni spicca la pasta Shirataki, anche conosciuta come pasta di Konjac, una fibra estratta da una pianta di origini asiatiche. Questa particolare pasta è quasi completamente priva di calorie e carboidrati, con un contenuto calorico estremamente basso di soli 10 calorie per 100 grammi. Si può in sostanza dire che ci troviamo di fronte a una pasta senza calorie. La consistenza è più gelatinosa rispetto alla pasta tradizionale e il sapore differisce leggermente. Si trova facilmente nei principali supermercati, generalmente nel reparto degli alimenti dietetici o salutistici.
Pasta con meno calorie
Per chi cerca opzioni a basso contenuto calorico, oltre alla pasta di konjac, esistono diverse alternative valide:
Pasta di legumi: pur avendo un apporto calorico simile alla pasta tradizionale, offre un maggiore contenuto di proteine e fibre
"Noodles" di verdure: realizzati con zucchine o carote, rappresentano un'alternativa fresca con una frazione delle calorie della pasta
Pasta di fagioli: tra le paste di legumi, quella con farina di fagioli è considerata la meno calorica con circa 329 kcal in 100g
Consigli di consumo della pasta ipocalorica
Per godere di un piatto di pasta senza eccedere nelle calorie, è fondamentale adottare alcune strategie. Innanzitutto, le porzioni dovrebbero essere controllate (60-70g per porzione). È consigliabile consumare la pasta al massimo 3 volte la settimana e preferibilmente a pranzo, mai a cena.
Un altro accorgimento utile è accompagnare la pasta con abbondanti verdure che aiutano a riempire il piatto riducendo l'apporto calorico totale. Inoltre, è preferibile optare per condimenti leggeri a base di pomodoro o verdure piuttosto che sughi con panna o formaggi grassi. L'integrazione della pasta con proteine magre come pollo, pesce o legumi può bilanciare il pasto e aumentare la sazietà. La pasta fredda, come un'insalata di pasta, ha un impatto glicemico inferiore perché il raffreddamento causa la retrogradazione dell'amido, permettendo un rilascio più lento degli zuccheri.
Conclusione
Dopo aver esplorato queste 15 alternative alla pasta tradizionale, risulta evidente che seguire una dieta non significa necessariamente rinunciare al piacere di un buon piatto di pasta. Al contrario, la scelta giusta può arricchire il vostro regime alimentare controllato con nutrienti essenziali.
Indubbiamente, ciascuna tipologia offre vantaggi specifici: la pasta integrale con il suo alto contenuto di fibre, quella di legumi ricca di proteine, o le varianti senza glutine come la pasta di riso e di mais per chi soffre di celiachia. Nonostante le differenze nutritive, tutte queste alternative possono essere inserite in una dieta equilibrata, purché consumate nelle giuste quantità e accompagnate da condimenti leggeri.
È importante sottolineare che la porzione ideale si attesta generalmente tra i 60 e gli 80 grammi di prodotto secco, da consumare preferibilmente a pranzo e non più di 2-3 volte a settimana. Oltre alla quantità, anche il metodo di cottura gioca un ruolo fondamentale: privilegiate sempre la cottura al dente, che garantisce un indice glicemico più basso.
Nel complesso, abbinare la pasta a verdure di stagione e proteine magre non solo ne esalta il sapore, ma contribuisce a creare un piatto nutrizionalmente completo. Quindi, anziché eliminare la pasta dalla vostra dieta, provate a sperimentare con queste alternative più salutari.
Ricordate infine che la varietà rappresenta la chiave per un'alimentazione equilibrata. Pertanto, alternare diversi tipi di pasta durante la settimana vi permetterà di beneficiare delle proprietà nutritive specifiche di ciascuna, mantenendo al contempo il gusto e il piacere della tavola che caratterizzano la nostra cultura gastronomica.
FAQs
Q1. La pasta integrale fa ingrassare? La pasta integrale non fa ingrassare se consumata nelle giuste porzioni. Anzi, grazie all'alto contenuto di fibre, favorisce il senso di sazietà e aiuta a controllare l'appetito. Una porzione di 60-80g, condita con verdure e consumata 2-3 volte a settimana, può essere inclusa in una dieta equilibrata.
Q2. Quale tipo di pasta è più adatta per chi soffre di diabete? Per i diabetici, la pasta di legumi o la pasta integrale sono ottime scelte grazie al loro basso indice glicemico. Esistono anche paste specifiche per diabetici, arricchite con fibre come l'inulina, che aiutano a controllare meglio la glicemia. È importante cuocere la pasta al dente e abbinarla a verdure per ridurre ulteriormente l'impatto glicemico.
Q3. La pasta di kamut è più salutare della pasta tradizionale? La pasta di kamut offre alcuni vantaggi rispetto alla pasta tradizionale, come un maggior contenuto di proteine e minerali. Tuttavia, non è necessariamente più salutare per tutti. Ha un profilo nutrizionale interessante e può essere una buona alternativa per variare la dieta, ma non è adatta ai celiaci poiché contiene glutine.
Q4. Quali sono le alternative alla pasta più indicate per una dieta ipocalorica? Per una dieta ipocalorica, ottime alternative sono la pasta di konjac (quasi priva di calorie), i "noodles" di verdure (come zucchine o carote) e la pasta di legumi. Queste opzioni offrono meno calorie o più proteine e fibre rispetto alla pasta tradizionale, aiutando a controllare l'apporto calorico mantenendo il senso di sazietà.
Q5. È meglio la pasta fresca o quella secca per chi è a dieta? Sia la pasta fresca che quella secca possono essere incluse in una dieta equilibrata. La pasta fresca ha meno calorie a parità di peso, ma risulta meno saziante. La pasta secca, se cotta al dente, ha un indice glicemico più basso. L'importante è controllare le porzioni (60-80g) e abbinare la pasta a condimenti leggeri e verdure, indipendentemente dal tipo scelto.
Q6. Come condire la pasta quando si è a dieta? Per un regime alimentare ipocalorico il condimento della pasta è fondamentale. Anche una semplice pasta in bianco può avere delle “insidie” ossia la quantità di olio e formaggio che vengono utilizzati. La priorità, piuttosto, va data a condimenti di verdure magari frullate per creare una crema saporita e se possibile riducendo il formaggio sulla pasta che rappresenta un pressoché inutile apporto di calorie.

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